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Nell’era dei social media, dove la visibilità e la reputazione possono fare la differenza tra il successo e l’insuccesso, ottenere la spunta blu su Instagram è sempre stato uno dei traguardi più ambiti per creator, influencer e marchi Questa piccola icona è stata a lungo considerata un simbolo di autenticità e verifica dell’identità, ma ora che è ottenibile a pagamento si è scatenata una nuova discussione su cosa sia l’autenticità, la FOMO ingiustificata che in alcuni casi può derivare da questa urgenza di emergere e quali siano i parametri su cui basarsi per misurare la fiducia che diamo online.

LA FANTOMATICA SPUNTA BLU: A CHE SERVE ORA?

In passato, ottenere la spunta blu su Instagram richiedeva un processo di verifica piuttosto lungo e rigoroso, che comprendeva requisiti come una presenza online consolidata, un elevato numero di follower e una notorietà come personaggio pubblico o figura di rilievo nel suo campo, determinata anche – ma non solo – da una rassegna stampa. Questa verifica garantiva ai follower che il profilo fosse quantomeno legittimo e, nel caso di personaggi di spicco (a prescindere dal settore), la sua autenticità.

Tuttavia, l’introduzione delle spunte blu a pagamento ha cambiato le carte in tavola. Ora è possibile ottenere il riconoscimento della spunta blu pagando una tariffa, il che rende il processo di verifica più accessibile ma anche meno significativo: il servizio della spunta blu è di fatto rivolto a chi desidera un’assistenza e una protezione maggiore del proprio account.

Il fatto è che, per quanto il numero di follower non abbia mai indicato davvero la forza di un brand in termini di vendite e ROI, quest’idea è invece molto radicata negli utenti e vedere una spunta blu a fianco al tagname di un profilo piccolo suscita più che altro scherno rispetto alla sua legittimità.

Eppure molti creator, aziende e personalità di vario tipo si sono lasciati prendere da una FOMO (“Fear Of Missing Out”) ingiustificata e hanno deciso di pagare questo riconoscimento senza comprenderne effettivamente l’impatto e l’uso per la loro reputazione online.

NON PAGARE LA SPUNTA BLU, PAGA UN ESPERTO DI DIGITAL PR

Nonostante la tentazione di ottenere la spunta blu più velocemente, ci sono diversi motivi per cui questo riconoscimento non dovrebbe essere la priorità assoluta, tenendo presente, fra l’altro, che le Pubbliche Relazioni non servono a questo.

La genuinità batte tutto: la spunta blu potrà anche fornire un certo grado di credibilità secondo qualcuno, ma la genuinità e la coerenza nei contenuti e nelle interazioni sono ciò che attira davvero il pubblico. Concentrarsi su contenuti veri, personali e rilevanti crea un legame più forte con i follower e aumenta la fiducia e la reputazione nel lungo termine, molto più di un simbolo vicino al proprio nome, poiché dimostra che il brand o il creatore si preoccupa veramente delle esigenze e degli interessi del proprio pubblico

Anzi, la spunta blu potrebbe perfino danneggiare la reputazione di un profilo. I follower di oggi non sono quelli di dieci anni fa, conoscono alcune dinamiche delle piattaforme e percepiscono queste soluzioni come una scorciatoia non etica per ottenere popolarità, a dispetto del contributo reale dato dal profilo in questione. Viene così meno la loro fiducia nel brand o nel creator, che dovrebbero semmai optare per delle strategie di marketing e PR utili a costruire una reputazione duratura da rafforzare e riaffermare nel tempo. Concentrarsi su queste metodologie può portare a risultati più significativi ed efficaci e spesso non richiedono un grosso investimento finanziario, ma piuttosto un impegno costante nel costruire relazioni sincere con il pubblico.

Innanzitutto, bisognerebbe curare proprio quei follower di cui tanto si desidera la stima, non solo nei commenti sotto ai post ma anche nei messaggi privati, così come in altri touchpoint (ad esempio, il customer care). Costruire un rapporto più diretto con loro e coinvolgerli attivamente nelle attività del brand può portare a diversi risultati, a seconda dell’obiettivo e della messa in pratica delle PR, che vanno dall’aumento dell’autorevolezza alla “difesa” del brand stesso in momenti di crisi, fino anche alla vendita semplicemente sulla base della fiducia costruita nel tempo.

Una solida connessione col pubblico è anche ciò che consentirà di creare collaborazioni con altri brand e influencer. La scelta ovviamente dovrà ricadere su nomi che condividono valori e interessi simili, così come un bacino di utenza altrettanto fedele e disposto, perciò, a interessarsi di prodotti e servizi simili a quelli di cui già usufruisce.

Utilizzare il potere delle storie, che siano personali o aziendali, è il terzo punto chiave per avvicinarsi al pubblico su un livello emotivo. Le storie umane sono strumenti potenti per catturare l’attenzione e lasciare un’immagine positiva duratura e questo può essere fatto sia tramite i propri canali, sia con attività di outreach su siti web o profili social di terzi.

CONCLUSIONE

Queste azioni valgono molto più di qualsiasi abbonamento mensile e, al contempo, sul lungo periodo costano molto meno.

Le spunte blu a pagamento hanno suscitato una maggiore attenzione verso quello che pensa il pubblico di un brand o una persona e questo nuovo scenario richiede una comprensione profonda del valore dell’autenticità e della coerenza nella costruzione di una reputazione. Investire in strategie di Digital PR è molto più proficuo per costruire una reputazione, che sia sui profili delle aziende o su altri media. Per quanto desiderabile, un simbolo inventato da una grande azienda per aumentare il fatturato non può essere paragonato all’effetto