Oggi in Italia si festeggia il primo collegamento Internet, fra il CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico) appartenente al CNR di Pisa e la stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania. Era la prima volta per un italiano.
La mia prima esperienza risale, invece a qualche anno dopo (ops, ho mentito nel titolo, non ho ancora 30 anni di internet sulle spalle 😐 ), nel 1988 quando iniziai la mia attività presso la Boys’ Towns of Italy, meglio conosciuta in Italia per la sua struttura principale fondata nell’immediato dopo guerra: la Città dei Ragazzi di Roma.
La Boys’ Towns aveva sostanzialmente due sedi direzionali, a New York e a Roma e già allora avveniva due volte al giorno un interscambio di documenti tramite una casella di posta elettronica fornita dalla General Electric. L’idea era molto semplice, fino alle ore 14:00 in Italia, il presidente Patrick Sean Moffett e il suo staff italiano, di cui io facevo parte, lavorava affinché a quell’ora poteva essere inviata un’e-mail all’ufficio di NYC contenete notizie, informazioni, indicazioni operative sulla sede italiana. All’apertura dell’ufficio di New York, alle 8:00 am, i colleghi americani effettuavano il loro accesso alla Rete, scaricavano la posta, acquisivano le indicazioni presenti e iniziavano la loro giornata lavorativa. Alle 5:00 pm riaccendevano il collegamento e mandavano alla casella “romana” il resoconto delle loro attività ai colleghi italiani che avrebbero letto l’indomani mattina alle 8:00 (2:00 am NYC) e così via. Sistema semplice e ingegnoso per dirigere due uffici a distanza, con un risparmio enorme sui costi telefonici, ponendo tutto sull’efficienza di quel nuovo mezzo di comunicazione.
La mia prima casella di posta elettronica personale l’ho avuta però qualche anno più tardi, grazie agli amici di MC-link. Ero sempre alla Boys’ Towns e già da anni organizzavo il Convegno degli Studenti Esperti in Computer, così Paolo Nuti, Bo Arnklit, Silvano Fraticelli e Corrado Giustozzi ebbero la sensibilità di comprendere che un’istituzione del genere poteva fare grandi cose non solo con la posta elettronica, ma anche con quella cosa nuova, nuovissima, che permetteva di “navigare” fra tantissime informazioni presenti nella rete, fruibili, finalmente, addirittura tramite un’interfaccia grafica!!! Sto parlando ovviamente del World Wide Web, e sì, un ente non profit in Italia, già nel 1995 aveva pubblicato online i suoi primi contenuti per fare comunicazione in modo innovativo.
Forte di questa esperienza, iniziai a lavorare con gli studenti e docenti della Città alla realizzazione di tanto materiale didattico e informativo, così nel 1996 e nel 1998 partecipammo all’International CyberFair con un progetto dedicato alla storia di Roma ed un altro dedicato all’Arco, come emblema dell’architettura romana.
Ho dedicato un apposito articolo al pay off “Share & Unite” di questo evento internazionale che vedeva coinvolte oltre 400 scuole di tutto il mondo.
Nel 1996 arrivammo secondi, nel 1998 primi, e la Cisco Systems, accorgendosi di noi, ci omaggiò con un router e da quel momento facemmo un ulteriore balzo avanti, potevamo essere online h24 con una leased line, non avevamo più necessità di collegarci in dial-up con quel simpatico e rumoroso dispositivo che era il modem.
Tutto questo mi ha portato anche a essere un giovanissimo membro direttivo di un master universitario in “International Business Communication”. Da allora ho visto passare tanta acqua sotto i ponti della Rete: dalla nascita di NetScuola nel 1996, a quella di Google nel 1998 e Facebook nel 2004 (sì, sì lo so, mi sono allargato di mooolto, con la mia NetScuola non ho fatto gli stessi soldi di Page e Zuckerberg con le loro creature).
Quando “giocavo” con gli studenti e cercavo nel frattempo di illustrare le potenzialità del Web alle aziende lo facevo con grande fatica, la stessa fatica che faccio oggi, a distanza di 20 anni, quando parlo delle potenzialità del Social. Che dire… la mentalità dell’imprenditore, del manager italiano in 20 anni non è cambiata granché, ma io non demordo, l’alfabetizzazione digitale italiana è appena cominciata (da 30 anni, LOL)!
Enzo Rimedio