contatti linkedin pr network sos digital prCome usare LinkedIn per creare una vera rete di contatti per PR

LinkedIn è ormai diventato uno strumento indispensabile per chiunque voglia costruire non solo una carriera, ma anche una reputazione e una rete di connessioni importanti e proficue con professionisti del proprio settore. Nelle PR è fondamentale avere tale rete cui potersi affidare per trovare risposte e soluzioni, qualunque sia il ruolo dei propri contatti, dall’imprenditore al dipendente o libero professionista.

LinkedIn va usato però con cognizione, soprattutto quando si tratta di cercare clienti o creare rapporti per future occasioni di interazione: rispetto ad altri social media come Instagram e Facebook, gli utenti cercano relazioni che si basino ancor di più sulla stima, la fiducia, l’onestà intellettuale, uno scambio costruttivo e la collaborazione. Gli approcci, di conseguenza, possono essere efficaci e produttivi solo se dietro di essi c’è una strategia che, ancor prima della vendita o delle richieste, mette davanti l’intenzione di creare davvero un legame professionale e, magari, personale.

COME FARE NETWORKING E PR SU LINKEDIN PER RICEVERE MENO PORTE IN FACCIA

Ottimizzazione del profilo

Sembrerà scontato ma non lo è mai. Immagine profilo, headline, riassunto, esperienze e parole chiave: questi sono gli elementi fondamentali per avere un profilo ordinato, che piace alla piattaforma e soprattutto credibile per chi lo visiterà.

Insieme a questi accorgimenti di base, inoltre, ci sono altre due azioni utili che ancora sono sottovalutate:

  1. Riconoscere le competenze degli altri: non solo fa piacere a loro, ma spesso porta anche a ricevere conferme in cambio, aumentando la propria credibilità.
  2. Richiedere e fornire raccomandazioni: quelle ben scritte e sincere da e per i propri contatti più stretti aggiungono valore al profilo e costruiscono fiducia.
Seguire persone e aziende, interagire con i contenuti e partecipare ai gruppi

Seguendo le persone e le aziende dei settori che interessano si può essere più coinvolti in relative dinamiche, news recenti ed eventi, oltre a consentire di identificare potenziali opportunità di networking.

Mettere mi piace, condividere e commentare i post aiuta a farsi notare dagli altri e a stabilire connessioni sulla base delle opinioni condivise, che possono anche essere divergenti ma comunque utili al confronto.

Nei gruppi LinkedIn è facile trovare conversazioni in cui inserirsi e apportare il proprio contributo, soprattutto in quanto chiunque vi faccia parte ha già qualcosa in comune con gli altri membri e questo può favorire le interazioni anche in privato.

Inviare messaggi personalizzati e con intenzione

Nelle Pubbliche Relazioni è fondamentale innanzitutto non essere timidi. Se la motivazione per cui contattiamo privatamente qualcuno è valida e onesta, non c’è motivo per cui dovremmo temere un rifiuto.

Lo scopo per cui scrivere un messaggio su LinkedIn può essere diverso:

  • Presentarsi, dopo aver ricevuto o inviato una richiesta di collegamento e averla ottenuta.
  • Scambiare ulteriori opinioni dopo aver commentato pubblicamente, come nei casi citati prima dei gruppi e dei post di terzi.
  • Fare proposte di diverso tipo, ad esempio:
    • Partecipare a sondaggi
    • Invitare a un evento (dal vivo oppure webinar, workshop e simili)
    • Chiedere feedback e recensioni
    • Proporre interviste

Per ognuno di questi casi è importante inviare un contenuto personalizzato. Ciò significa che non solo deve rivolgersi al destinatario col suo nome, ma avere dettagli che facciano intendere che il suo profilo è stato letto e inquadrato correttamente nel contesto del contatto privato.

Un esempio personale che è capitato di recente: la sottoscritta è stata contattata dal membro di una redazione radiofonica che richiedeva la possibilità di un’intervista con me sulla mia attività professionale. Per quanto mi avesse selezionata correttamente sulla base del tema della puntata in cui volevano coinvolgermi, la frase usata per giustificare la mia presenza è stata più o meno questa: “Riteniamo interessante una Sua partecipazione al nostro programma partendo dal racconto del Suo profilo e delle esperienze acquisite sul campo che faranno da filo conduttore”.

Questo messaggio è chiaramente generico e non dimostra che sia stata fatta un’analisi approfondita del profilo del professionista. Un approccio migliore avrebbe dovuto includere un riferimento a qualcosa di specifico che veniva considerato d’interesse, ponendo già l’accento su un fattore che aveva suscitato curiosità e quindi un primo contatto.

Invitando a mia volta ospiti per il mio podcast, con questo semplice accorgimento non ho mai ricevuto rifiuti e gli ospiti capiscono fin da subito di non essere un numero, ma di ricevere l’invito per un motivo ben preciso che li distingue da altri. Lo stesso deve accadere quando si fa networking e PR su LinkedIn in quanto si tratta, ancor più di altre piattaforme, di un social nel quale le persone valutano molto le relazioni costruite sul rispetto del lavoro altrui e del proprio tempo.

Un altro esempio di come non si dovrebbe iniziare una conversazione su LinkedIn con potenziali nuovi contatti l’ho avuto osservando la strategia di un’agenzia di marketing, che si affidava a un bot: con pochi click, inviavano centinaia di messaggi ad altrettante persone, con cui non avevano ancora instaurato nessun tipo di connessione. Il risultato, per la stragrande maggioranza, quando il messaggio veniva visualizzato, erano risposte seccate e per niente contente di ricevere messaggi che non avevano alcun intento di conoscere davvero il professionista dall’altra parte.

Oltre a essere una pratica vietata da LinkedIn stesso, l’uso di un bot non è assolutamente una soluzione per quella che dovrebbe essere un’attività professionale: agli occhi dei destinatari risulta semplice spam, è spesso soggetto a errori stupidi (come non inserire il nome della persona all’inizio del messaggio, trovando scritto [first_name]), danneggia la reputazione e riduce le probabilità di risposta. Coltivare la propria rete e tenersi aggiornati sulle attività di chi abbiamo nella nostra rete è cento volte più utile per future necessità di PR o marketing, risultando non solo più educato e reale, ma anche più efficace.

CONCLUSIONE

LinkedIn, se usato correttamente, è una piattaforma validissima per costruire una rete di relazioni professionali solida e influente. La chiave sta nell’approccio: personalizzato, rispettoso e focalizzato sulla creazione di valore reciproco.

Se la comunicazione condotta qui si basa sulla costruzione di legami di fiducia e sull’autenticità, si può ottenere non solo un incremento delle opportunità professionali a breve termine, ma anche il consolidamento di una reputazione duratura e di un network che supporti la propria crescita a lungo termine.

La qualità delle connessioni che si riesce a instaurare su LinkedIn, dai commenti sotto i posti fino alle richieste di collegamento e le conversazioni private, può fare la differenza tra un contatto superficiale e una relazione professionale che porta a collaborazioni, nuove idee e, in ultima analisi, al successo personale e professionale.