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Nell’era digitale, i confini tra il virtuale e il reale si fanno sempre più sfumati, come la mia mente che ha visto troppe volte il film Vacanze di Natale del 1983, le cui citazioni sono inserite qui ovunque, come il prezzemolo.

Con la proliferazione dei social media, hotel e località turistiche hanno trovato un palcoscenico globale su cui esibirsi, offrendo agli utenti una finestra sul mondo attraverso schermi luminosi e feed in continuo aggiornamento.

Ma cosa cercano realmente gli utenti dietro lo scorrere di foto e video: un sogno luccicante come la vita apparente della Famiglia Marchetti oppure un assaggio autentico dell’esperienza che li aspetta?

Per festeggiare il Capodanno la Famiglia Marchetti propone ai Covelli de fa du’ salti in amicizia, ma la replica altezzosa non tarda ad arrivare: noi siamo dai Fürstenberg.

Autentico vs Patinato. Ma chi vince?

 

UN MONDO A PORTATA DI CLICK

Ogni giorno, migliaia di immagini di spiagge immacolate e camere d’albergo da sogno vengono condivise sui social media.

Gli utenti, seduti comodamente sul divano di casa, possono così viaggiare virtualmente in angoli paradisiaci del pianeta, spesso senza alcuna intenzione di trasformare quella navigazione in un viaggio reale.

Per molti, questo rappresenta un modo per sognare ad occhi aperti, per liberarsi dallo stress quotidiano e per trovare ispirazione per future avventure.

(Un po’ come quando la noia prende il sopravvento e basta un feed curato, una bustina di popcorn… e sei in pole position)

 

LA FORZA DELL’IMMAGINARIO

Non si può negare che l’estetica giochi un ruolo fondamentale nella promozione turistica sui social. Foto e video altamente curati, spesso al limite del surreale, servono a catturare l’attenzione in un mare di contenuti.

Queste rappresentazioni, talvolta artefatte, sono progettate per stupire, per innescare quel senso di meraviglia che spinge all’azione, che sia mettere “mi piace” e condividere il contenuto. Ma questo non coincide sempre con la prenotazione di un viaggio. E quindi, dove si traccia la linea tra la pubblicità e la realtà effettiva?

Gli operatori turistici, sono così costretti a bilanciare la necessità di attrarre con la responsabilità di rappresentare fedelmente ciò che offrono.

 

IL VALORE DELL’AUTENTICITÀ

In un mondo sempre più esposto alla sovrabbondanza di filtri e alla bellezza artificiale, sta crescendo una controcorrente che richiede autenticità e trasparenza.

I viaggiatori informati di oggi desiderano sapere cosa li aspetta veramente: cercano contenuti che possano riflettere l’esperienza autentica di un luogo o di una struttura ricettiva, senza abbellimenti eccessivi.

Vogliono essere preparati, non delusi, quando metteranno piede nella realtà che hanno scoperto online.

(Avete presente i meme “Quando lo ordini online vs quando ti arriva a casa?”)

Questa esigenza di sincerità si scontra con la tendenza a presentare una versione idealizzata del turismo.

Ma è possibile che questa ricerca di realismo possa essere la chiave per un marketing di successo? Potrebbe l’autenticità tradursi in una maggiore fiducia e quindi in una clientela più fedele e soddisfatta?

Spoiler alert: SI

I social aiutano, in tutto ciò? SI.

 

IL TURISMO VIRTUALE: UN FENOMENO IN CRESCITA

Va comunque considerato che per molti, la visita a una località turistica sui social media rimarrà pur sempre virtuale.

Questo turismo digitale non può essere ignorato, poiché rappresenta un’opportunità di coinvolgimento anche per chi non potrà mai visitare quei luoghi di persona. In questo contesto, forse l’arte e la bellezza dei contenuti possono essere giustificate come forma di evasione o come arte digitale a sé stante, oltre al fatto che dietro l’engagement per un determinato post, lo stesso decollerà nei feed con la possibilità di trovare, a un certo punto, la persona disposta a fare realmente il viaggio.

 

L’ANALISI CRITICA

Chi si occupa di analizzare il fenomeno del turismo digitale deve porre domande difficili. La prima di queste è: che impatto hanno queste rappresentazioni idealizzate sulla percezione del pubblico e sulla destinazione stessa?

E ancora, come è possibile misurare l’effetto che le immagini e i video hanno sull’economia locale e sul benessere ambientale?

Un altro aspetto critico è la sostenibilità: promuovere destinazioni remote e incontaminate potrebbe portare a un sovraffollamento e a un impatto ambientale negativo, compromettendo proprio quelle bellezze che si desidera mostrare.

Un esperto deve quindi interrogarsi sul ruolo dei media nell’incoraggiare un turismo consapevole e responsabile: l’”instagrammabilità” di una destinazione può portare a un incremento del turismo, ma può anche mettere a rischio la sostenibilità e l’autenticità di una comunità.

Avete presente il film The Beach (2000) con Leonardo DiCaprio? La spiaggia in questione, nell’isola di Ko Phi Phi Leh, in Thailandia, era stata interdetta al pubblico nel 2018 a causa della grande affluenza di visitatori che aveva danneggiato la barriera corallina.

 

LA RESPONSABILITÀ DEI CREATORI DI CONTENUTI

I creatori di contenuti turistici hanno una grande responsabilità.

Deve essere difficile destreggiarsi tra la creazione di un’esperienza che sembri uscita da un sogno e la responsabilità di non trasformare un motel malfamato in un resort a cinque stelle.

Devono bilanciare la creazione di un prodotto attraente con l’onestà e la responsabilità sociale: la sfida sta nel mostrare la bellezza di un luogo o di un hotel senza alterarne l’essenza.

“Ahò ma stamo sulle Dolomiti, mica è Grottaferrata sà”

 

IL POTERE DELLA NARRAZIONE

La narrazione diventa un elemento cruciale nel marketing turistico. Raccontare storie vere, condividere esperienze autentiche di altri viaggiatori può essere una strategia vincente. Le recensioni e i racconti diretti delle esperienze vissute possono fare molto più di una foto elaborata, colmando il divario tra aspettativa e realtà.

Il marketing turistico si trova quindi di fronte a una sfida complessa. Come utilizzare i social media per promuovere una località o un hotel, mantenendo un equilibrio tra fascino e realtà, tra sogno e esperienza vissuta? La risposta potrebbe essere nel trovare un punto di incontro tra la promozione e l’educazione: mostrare non solo la bellezza, ma anche la cultura, le persone e le storie dietro una destinazione.

 

IL RUOLO DELL’UTENTE

Gli utenti dei social media hanno anche un loro ruolo in questo gioco di specchi. Sono loro che, con i loro “mi piace”, commenti e condivisioni, determinano il successo di certi contenuti. Hanno il potere di richiedere più autenticità e di premiare quei contenuti che riflettono una rappresentazione più fedele della realtà.

 

CONCLUSIONI

In conclusione, il mondo del turismo sui social media è un delicato equilibrio tra fantasia e realtà: da un lato, le immagini ideali servono per catturare l’attenzione e per far sognare gli utenti. Dall’altro, c’è una crescente richiesta di contenuti autentici che rispecchino la realtà di un’esperienza turistica.

Operatori turistici, giornalisti, blogger e creatori di contenuti devono tutti lavorare insieme per creare un turismo digitale che sia responsabile, sostenibile e, soprattutto, veritiero. Solo così sarà possibile garantire che la bellezza mostrata sui social sia non solo un’esca per attirare turisti, ma anche un invito a vivere esperienze autentiche e memorabili (come litigare con il tassista o ritrovarsi con la valigia smarrita all’arrivo).

Forse, la chiave del successo sta nel trovare la giusta armonia tra la visibilità e l’integrità, o almeno tra la vista mozzafiato e il conto in banca devastato.

E comunque, chissà cosa farà a Capodanno Toninho Cerezo.

Secondo me dorme, è un professionista.

(cit)

 

Roberta Nubile