reputazione intrattenimento - SOS Digital PRReputazione online e mondo dell'intrattenimento - SOS Digital PR

Nell’ultimo periodo è emerso chiaramente quanto sia difficile riparare la propria reputazione una volta danneggiata, il caso Ferragni è ovviamente un apripista, tanto che ancora oggi se ne discute e avremo sicuramente molti altri esempi a breve, dopo il Festival di Sanremo. Quello che si è compreso è che indipendentemente dalle circostanze, il danno sarà maggiore per coloro che occupano posizioni di rilievo, specialmente se si tratta di un settore come quello dello spettacolo, dell’intrattenimento e della divulgazione online.

In certi casi, il pubblico sembra insaziabile, poco importa quanto sforzo venga fatto dall’azienda o dall’influencer di turno. Questi ultimi, in particolare, non essendo sempre supportati da un team dedicato alla gestione della reputazione, tendono a concentrarsi sui guadagni o sulle aspettative dei propri follower. Questa scelta è doppiamente sbagliata poiché non solo esclude una parte del pubblico dai processi decisionali, ma rischia anche di essere interpretata in modo negativo.

Settori come l’intrattenimento e la divulgazione sono particolarmente esposti a crisi reputazionali, essendo spesso interconnessi nell’attività social. Gli influencer e gli esperti di tali ambiti spesso assumono posizioni e intraprendono iniziative che possono indispettire la propria audience, poiché molti ritengono che argomenti come politica, società e morale debbano essere esclusi da contenuti pensati solo per intrattenere.

Tuttavia, questa visione è superficiale, poiché è normale che i contenuti possano includere una prospettiva personale. Inoltre, tali situazioni offrono opportunità per rafforzare l’immagine e dovrebbero essere sfruttate in una strategia reputazionale che potrebbe prevedere interventi nel dibattito pubblico, dichiarazioni di intenti e varie proposte.

Quali sarebbero dunque gli aspetti cui prestare maggior cura quando si tratta di reputazione? Molti influencer di lunga data già lo sanno, mentre quelli che hanno raggiunto la ribalta più di recente tendono a dimenticarlo: Internet non perdona. Tutto viene ricordato, screenato e ripubblicato, non importa quanto si tenti di cancellare qualcosa. Avviene sia in casi importanti, come i Tweet di politici che nel corso degli anni hanno contraddetto le proprie dichiarazioni con le azioni, ma anche in ambiti di informazione e divulgazione in cui dimostrare competenza è fondamentale per posizionarsi come punti di riferimento.

ANCHE UNA SEMPLICE DISATTENZIONE PUÒ DANNEGGIARE LA CREDIBILITÀ

La divisione Anime di Everyeye, ad esempio, recentemente ha pubblicato un errore eclatante riguardante un manga molto amato dalla community: Berserk è l’opera magna di Kentaro Miura, interrotta dalla morte prematura del suo autore nel 2021 e affidata per questo a Koji Mori, il suo migliore amico. Anche per via di questo triste passaggio di testimone, non si può pensare che la pubblicazione prosegua allo stesso ritmo e infatti c’è stata recentemente una battuta di arresto, commentata appunto da Anime Everyeye. Il titolo dell’articolo, però, dimostrava un’impreparazione del redattore riguardo opera e autore in questione, finendo per mettere in cattiva luce l’intera testata: commenti ironici, screenshot e lamentele non si sono fatte attendere, soprattutto perché per molti lettori si trattava di una conferma della scarsa qualità che già riscontravano da tempo nella testata e di cui anche in altre occasioni discutevano.

Se la reputazione è già in parte compromessa o in una fase delicata, insomma, anche un errore del genere, tutto sommato banale, può portare a un ulteriore calo di credibilità e di seguito. Per un sito che vive perlopiù grazie ai click e alle visite degli utenti, queste sviste possono costare più caro di quanto si possa pensare.

COERENZA: LA METRICA DI MAGGIOR IMPORTANZA PER LA REPUTAZIONE

Cosa succede invece quando nel complesso si ha ancora tutto da perdere? Nel mondo frenetico della divulgazione e dell’intrattenimento online, la coerenza è forse il valore più determinante per il successo o il fallimento di un brand o di una persona.

Rimanendo ancora un attimo nel mondo di appassionati di Giappone, Kenta Suzuki ha dato prova di cosa significhi seguire il proprio ikigai, la propria ragione di vita (un concetto, tra l’altro, spesso trattato anche in ambito imprenditoriale e digitale). Venuto in Italia da giovanissimo, ha cominciato la sua attività social solo nel 2021, guadagnando velocemente follower e interesse mediatico: oltre a interviste e notizie su diversi giornali, a un certo punto Kenta è stato contattato anche dalla redazione del GF Vip, di cui ha rifiutato l’offerta di partecipazione.

Una scelta fatta in virtù del desiderio di continuare a fare divulgazione della propria cultura a modo suo e senza passare per scorciatoie e vie più facili, apprezzata e appoggiata dai suoi follower che, tanto per cominciare, non fanno parte del pubblico del reality show e che per questa decisione hanno espresso ancora più stima e fiducia in lui. Rimanendo in linea con i propri principi e obiettivi, anche quando si tratta di opportunità che potrebbero portare forse vantaggi immediati, Kenta è rimasto coerente con sé stesso e ha certamente rafforzato il rapporto con il suo seguito, avvicinandosi ancor più concretamente al suo sogno di diventare un ambasciatore della cultura giapponese in Italia.

A proposito di cultura e società, si può dire che lo stesso effetto lo ha ottenuto Fiore Manni. Oggi è una scrittrice per ragazzi affermata, ma solamente nel 2021 si è sentita libera di essere sé stessa facendo coming out e raccontando come per moltissimi anni avesse dovuto tenere nascosta questa parte della sua vita, anche a causa del lavoro che svolgeva in precedenza come conduttrice di un programma per bambini.

Rivelando finalmente il proprio orientamento, ha dimostrato una grande coerenza da più punti di vista: ha potuto smettere di nascondere il proprio io, ma ha anche avuto maturità e senso di responsabilità verso il proprio lavoro, le persone con cui ha collaborato e collabora e infine, soprattutto, verso la comunità LGBTQ+, di cui già aveva dimostrato essere una supporter. Anche per questi motivi, il suo seguito si è dimostrato di enorme supporto, continuando a seguirla e a interagire con lei, anche offline alle presentazioni dei suoi libri. Inoltre, nell’ultimo anno e nei mesi più recenti, ha fatto sapere di un altro aspetto privato, ovvero di essere autistica, cominciando a raccontare la propria esperienza su tale scoperta. Un gesto che i suoi follower apprezzano e giudicano appunto coerente con la sua figura di autrice vicina ai ragazzi, ai quali trasmette così nuova consapevolezza e valori in cui potersi riconoscere.

Un ultimo esempio nel settore dell’intrattenimento, risalente alla fine del 2023, ce lo fornisce il fumettista Zerocalcare. Noto per le sue posizioni politiche e il suo impegno nel raccontare situazioni nazionali e internazionali molto complesse, anche in collaborazione con la sua casa editrice Bao Publishing e testate quali l’Internazionale, Michele Rech ha scelto di non partecipare all’ultima edizione di Lucca Comics & Games, spiegando che non poteva partecipare a un evento supportato da un governo coinvolto in azioni che contrastavano con i suoi valori etici e morali.

La decisione del fumettista è stata oggetto di discussione, soprattutto ragionando sul possibile contrasto delle sue azioni con quelle delle aziende con cui ha relazioni, tuttavia queste hanno rispettato la sua decisione e si può dire che gran parte del suo seguito abbia lodato e sostenuto la sua coerenza morale, a prescindere dalla condivisione o meno delle idee.

UNA COSA NON ESCLUDE L’ALTRA

Intrattenere e divulgare non significa solo trattare di frivolezze e rimanere estranei a determinate dinamiche sociali e talvolta politiche. Posizionarsi come influencer o azienda leader di questo settore implica spesso prendere parte a dibattiti, fare delle scelte e prestare attenzione a quello che avviene non solo nel proprio mercato ma nel mondo.

Il mantenimento o rafforzamento di una buona reputazione non dipende allora solo dalle vendite, dai prodotti di punta, dalle visualizzazioni, ma da un comportamento congruente con quanto svolto fino al momento presente e, solo perché ci si trova all’interno di un settore apparentemente leggero, questo non esclude la possibilità di prendere degli impegni valutando quali di questi possano giovare sia all’azienda o personal branding, sia al consumatore e alla società.