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META E SIAE LASCIANO CONTENT CREATOR E ARTISTI ITALIANI SENZA MUSICA, E ADESSO?

Le piattaforme di Meta sono più silenziose negli ultimi giorni: milioni di contenuti su Instagram ora sono senza audio, mentre sono spariti completamente da Facebook. A causa dell’accordo saltato fra Meta e SIAE, in Italia non si possono sentire la maggior parte delle canzoni utilizzate su Storie, Reel e Post (per questi ultimi, tra l’altro, si trattava di un’aggiunta recente).

La musica caratterizzava gran parte dei contenuti dei due social di Zuckerberg, contribuendo in parte anche alle strategie di pubblicazione di aziende, influencer, marketer e lavoratori del mondo digitale, che risultano essere tra gli utenti più danneggiati.

Al momento, questo improvviso “silenzio” persiste e sta influendo sicuramente sulla qualità dell’esperienza, il che fa riflettere su quanto la musica fosse diventata rilevante su queste piattaforme, dal momento in cui fu aggiunta come feature nel 2018.

Qualcuno potrebbe rispondere che, prima di allora, la musica su questi social non c’era e stavamo bene lo stesso. La situazione attuale, in realtà, è diversa: una volta che offri un’opzione in più, peraltro così radicata su più livelli (personale, psicologico, socio-economico, a volte addirittura politico), quando la togli, è difficile cambiare l’abitudine instauratasi. Inoltre, non è chiaro il criterio con cui alcune canzoni siano state rimosse, ma la musica nel tempo si è fatta strada in varie forme ed è chiaro che non appartengano tutte al repertorio SIAE.

Dai musicisti emergenti che tramite i social talvolta raggiungono la radio ai vari remix e mashup che incrociano canzoni più recenti con successi del passato (qualcuno ha detto ABBA?): protetta o meno, la musica continua a ispirare la creatività, a cominciare dagli artisti stessi, per poi influenzare tutto il resto.

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COME REAGIRE

Instagram e Facebook, nella loro versione italiana “mutata”, allora sembrano offrire una condizione particolare, con nuove opportunità: da un lato, i più grandi e già affermati non hanno più un enorme canale di supporto per le proprie canzoni (ma forse sono quelli che ne hanno meno bisogno), dall’altro i piccoli artisti forse avranno molta più possibilità di prima di farsi notare e, chissà, magari di veder diventare virale un loro brano.

Cominciano però a girare i primi consigli su come ripensare la propria strategia anche senza musica. Finora sono stati i trend del momento ad aver portato in auge un audio – che fosse una canzone o un parlato – e, d’altronde, su questo rapporto tra musica, tormentoni, meme, cultura pop e giovanile, TikTok ha fatto la sua fortuna, mietendo anche in questa occasione nuovi contenuti e creator delusi da questa ennesima difficoltà sulle piattaforme dell’avversario americano.

Dunque sembra esserci un via libera a cover, rivisitazioni o parodie che possono essere riutilizzate senza paura che vengano silenziati; come alternative alla musica strumentale e testi cantabili, potrebbero poi diffondersi ancora di più gli audio parlati: un formato ancora da sfruttare appieno in Italia è l’audiogram, che sia l’occasione per i podcast per aver uno spazio maggiore in cui farsi conoscere senza essere sommersi dai balletti del momento?

In realtà, alcune nicchie già sfruttavano in modo discreto una tendenza che faceva dell’assenza di musica la sua forza before it was cool: l’ASMR ha spopolato inizialmente su YouTube, giungendo poi anche in formato breve sui social e venendo applicato ad altre forme di intrattenimento e hobby.

Anche la fotografia potrebbe giovarne, riportandoci a un Instagram “delle origini” e potrebbero essere usati ancora di più i caroselli, soprattutto per scrivere. Non è da escludere, poi, un incremento di collaborazioni e video di risposta con l’opzione Remix, simile ai Duetti e agli Stitch di TikTok, che potrebbero consentire di riprendere contenuti altrui o persino i propri per riprendere e ampliare discorsi e argomenti nel tempo senza preoccuparsi che quell’audio sia sparito.

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DI TUTTI E DI NESSUNO

Proprio queste eccessive similitudini con TikTok, però, non possono far altro che accentuare il disagio che ora provano in molti nell’utilizzare i social di Meta e che già si percepiva da tempo. Il social cinese ha ancora la musica disponibile per tutti e ormai da parecchio tempo anticipa tutto ciò che poi ritroviamo su Instagram. Come scritto prima, non è facile disabituarsi a qualcosa di presente ormai da anni sulla piattaforma e comunque in generale nelle nostre vite da sempre.

L’unica cosa che manteneva, almeno in parte, creator e utenti su quest’ultimo era forse la sua User Experience più ordinata e strutturata, frutto degli anni di evoluzione avvenuta attraverso numerosi aggiornamenti. Eppure per Meta sembra sempre più difficile tenere il passo, aggiungendo un nuovo ostacolo alla possibilità di esprimersi dei propri utenti, invece di favorirli come è evidente si faccia altrove.

Queste sono solo alcune delle conseguenze, che viste su scala più grande possono apparire quasi di poco conto, non essendovi stata alcuna distinzione tra account colpiti. Tuttavia, se si restringe la visuale, è più evidente una verità assoluta che ancora dimentichiamo nel momento in cui pubblichiamo qualcosa sui social e su internet in generale: niente ci appartiene veramente. Copyright o meno, le decisioni sulla diffusione di quanto carichiamo online sono prese da realtà superiori alla nostra volontà e questo vale sia per il piccolo imprenditore che vuole promuovere la sua attività, sia nel caso specifico per il musicista registrato a SIAE o un qualsiasi ente intermediario.

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CONCLUSIONI

Sono poche le cose da fare ora e tutte comprendono l’adattamento alla situazione. Si può dire che questo mancato accordo contribuirà, come visto prima, alla creatività ma anche a dare una consapevolezza di cui gli esperti del settore digitale dovrebbero già essere ben muniti, ovvero la necessità di avere una comunicazione multicanale.

Il mondo dei social cambia, si trasforma e si evolve costantemente, e questa è solo l’ennesima riprova che lo fa non solo aggiungendo nuove funzioni e che tanti di questi cambiamenti dipendono da qualcosa di più grande di tutti noi. La chiave per andare avanti è saper cambiare insieme a loro nelle possibilità di ciascuno.

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Alessia Trombini