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L’Overtourism: una minaccia per le città turistiche. L’impatto dei social.

L'Overtourism: una minaccia per le città turistiche. L’impatto dei social. - SOS Digital PR

L'Overtourism: una minaccia per le città turistiche. L’impatto dei social.

“Che bella Milano durante l’estate. La città si svuota e i pochi comuni mortali come me che non vanno in ferie ad agosto possono godersi la città deserta e girovagare senza file interminabili”. Le mie ultime parole famose risalgono al 2016, ovvero al mio primo anno milanese.

Siamo nel 2024 e ho notato da un po’ di tempo a questa parte che anche d’estate la situazione è drasticamente cambiata, con il dialetto milanese sostituito da una valanga di idiomi diversi. E si, il mio girovagare prevede file interminabili.

L’Overtourism, o sovraffollamento turistico, è un fenomeno che ha preso piede negli ultimi decenni, portando con sé una serie di problematiche che vanno dalla perdita di identità dei centri storici alla crescente insoddisfazione dei residenti.  Viene definito dall’ Organizzazione Mondiale del Turismo come l’“impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”

Episodi come le recenti manifestazioni a Barcellona e nelle Canarie, nonché l’introduzione di una tassa di ingresso a Venezia, evidenziano la crescente preoccupazione e la frustrazione delle comunità locali esasperate da un fenomeno che è ormai sotto gli occhi di tutti. Ma come siamo arrivati a questo punto? E di chi è la colpa?

 

LA NASCITA DELL’OVERTOURISM

L’Overtourism ha radici profonde, che risalgono alla democratizzazione del viaggio aereo e alla crescita economica globale post-Seconda Guerra Mondiale. Con l’aumento del reddito disponibile e la riduzione dei costi di trasporto, viaggiare è diventato accessibile a un numero sempre maggiore di persone.  Tuttavia, l’esplosione del turismo di massa è avvenuta con l’avvento di Internet e, più recentemente, dei social media.

 

BARCELLONA E LE CANARIE: L’ESASPERAZIONE DEI GIORNI NOSTRI

Come riportato da AGI lo scorso anno le isole Canarie, che hanno una popolazione di 2,2 milioni di abitanti, sono state visitate da 13,9 milioni di persone. Sebbene il turismo rappresenti circa il 35% del PIL dell’arcipelago – con un introito di 16,9 miliardi di euro solo nel 2022 – la popolazione locale sostiene che l’industria sta stressando le risorse naturali e le sta estromettendo dal mercato degli affitti.

Le recenti proteste a Barcellona (dove migliaia di persone si sono ritrovate in piazza per manifestare contro l’Overtourism, l’aumento dei prezzi e le conseguenze sul territorio) e nelle Canarie mettono in luce un problema che non è più solo economico, ma anche sociale. I residenti sono stanchi di vedere le loro città trasformate in parchi a tema per turisti, dove i negozi locali vengono sostituiti da catene internazionali e i prezzi degli affitti salgono alle stelle a causa di piattaforme per affitti brevi come Airbnb.

 

AIRBNB: UN MALE NECESSARIO?

Airbnb è spesso indicato come uno dei principali colpevoli dell’overtourism. La piattaforma per affitti brevi ha permesso a milioni di turisti di trovare alloggi a prezzi accessibili in tutto il mondo, ma ha anche contribuito a spopolare i centri storici e a inflazionare i prezzi degli affitti. Tuttavia, è difficile immaginare un mondo senza Airbnb. La piattaforma ha infatti rivoluzionato il modo di viaggiare, offrendo esperienze autentiche e uniche che gli hotel tradizionali non possono eguagliare.

 

I SOCIAL MEDIA E IL TURISMO DIGITALE: AMICI O NEMICI?

I Social Media hanno sicuramente giocato un ruolo cruciale nella diffusione dell’Overtourism. Foto mozzafiato su Instagram e video virali su TikTok hanno trasformato luoghi più o meno conosciuti in destinazioni turistiche di massa nel giro di pochissimo tempo. Le cosiddette “Instagrammable locations” attirano milioni di visitatori ogni anno, spesso a discapito della conservazione del luogo e della qualità della vita dei residenti.

 

L’ANALISI CRITICA

Chi si occupa di analizzare il fenomeno del turismo digitale deve porre domande difficili. La prima di queste è: che impatto hanno queste rappresentazioni idealizzate sulla percezione del pubblico e sulla destinazione stessa? E ancora, come è possibile misurare l’effetto che le immagini e i video hanno sull’economia locale e sul benessere ambientale?

Un altro aspetto critico è la sostenibilità: promuovere destinazioni remote e incontaminate potrebbe portare a un sovraffollamento e a un impatto ambientale negativo, compromettendo proprio quelle bellezze che si desidera mostrare. Un esperto deve quindi interrogarsi sul ruolo dei media nell’incoraggiare un turismo consapevole e responsabile: l’instagrammabilità di una destinazione può portare a un incremento del turismo, ma può anche mettere a rischio la sostenibilità e l’autenticità di una comunità.

Avete presente il film “The Beach” (2000) con Leonardo DiCaprio? La spiaggia in questione, nell’isola di Ko Phi Phi Leh, in Thailandia, era stata interdetta al pubblico nel 2018 a causa della grande affluenza di visitatori che aveva danneggiato la barriera corallina.

 

GLI EFFETTI NEGATIVI DELL’OVERTOURISM

Si dice che “a mali estremi, estremi rimedi”.
Le conseguenze dell’Overtourism sono evidenti in molte località turistiche famose. A Venezia, per esempio, l’amministrazione ha deciso di imporre nuove regole di accesso alla laguna, limitando gli accessi con un ticket di ingresso, al fine di controllare il flusso turistico e preservare la città.  Misure simili sono state prese ad esempio dalla Provincia Autonoma di Bolzano, la quale ha istituito un tetto ai posti letto turistici, che è stato fissato in 239088, come annunciato dall’Assessore provinciale Arnold Schuler.
In un’intervista a La Repubblica Schuler ha infatti ammesso che “ci siamo accorti che il nostro territorio, la nostra comunità e le nostre risorse come acqua ed energia erano arrivate ad un livello di sfruttamento che non doveva e poteva più essere superato”.

Un altro esempio emblematico degli effetti negativi dell’Overtourism si trova a Firenze. Secondo un rapporto di Sociometrica, la città ha visto una crescita esponenziale del turismo, con conseguenze significative per la qualità della vita dei residenti e per l’ambiente. Le affluenze turistiche hanno portato a un aumento dei prezzi degli immobili, alla gentrificazione e alla perdita di autenticità dei quartieri storici, che si stanno trasformando in un gigantesco parco a tema per visitatori.

 

I SOCIAL MEDIA COME SOLUZIONE

È ironico come i social media, nati come strumenti per connettere le persone e condividere esperienze, siano diventati una delle cause principali del sovraffollamento turistico.

Tuttavia, è anche attraverso i social media che possiamo trovare soluzioni innovative per arginare il fenomeno. Ma come?

  1. Campagne di sensibilizzazione: Utilizzare i social media per educare i turisti su comportamenti responsabili e sostenibili. Iniziative come #TravelResponsibly possono aiutare a diffondere una cultura del turismo consapevole.
  2. Promozione di destinazioni alternative: Le autorità turistiche possono utilizzare i social media per promuovere destinazioni oppure itinerari meno noti, alleviando così la pressione sulle mete più popolari.
  3. Collaborazioni con Influencer: Gli influencer possono essere coinvolti in campagne che promuovano pratiche turistiche sostenibili e destinazioni emergenti, contribuendo a ridistribuire il flusso turistico.
  4. Tecnologia e analisi dei dati: Le piattaforme social possono fornire dati preziosi per monitorare i flussi turistici e implementare misure preventive in tempo reale.

 

CONCLUSIONI

L’Overtourism è un fenomeno complesso e multiforme, le cui cause sono molteplici e spesso interconnesse. Sebbene i social media abbiano sicuramente contribuito alla sua diffusione, possono anche rappresentare una parte della soluzione. È fondamentale che le autorità turistiche, le piattaforme digitali e i turisti stessi collaborino per creare un futuro dove il turismo sia sostenibile e benefico per tutti.
Solo così potremo continuare a esplorare il mondo senza distruggerlo. E fare in modo che io possa tornare a passeggiare per Milano in piena libertà di movimento.

 

Roberta Nubile

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