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L’evoluzione degli influencer fra editoria e formazione digitale

L’evoluzione degli influencer fra editoria e formazione digitale - SOS Digital PR

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UN’INFLUENCER A CAPO DI UNA COLLANA EDITORIALE: SCOPPIA LA POLEMICA

Negli ultimi giorni, una polemica ha scosso il mondo dei lettori su TikTok, Threads e X, concentrandosi sull’inaspettata nomina di Megi Bulla, l’influencer di BookTok nota come labibliotecadiDaphne, a curatrice di una collana per Rizzoli. Con oltre 400.000 follower su TikTok, Megi ha generato un acceso dibattito sulla validità degli influencer in ruoli editoriali, soprattutto quando il loro background accademico non sembra essere direttamente correlato al settore in cui vengono coinvolti.

Questa “controversia” solleva domande più ampie sul ruolo degli influencer nei vari mercati, analogamente a quanto accade nell’ambito dell’intrattenimento, dove personalità nate online assumono posizioni di rilievo, ad esempio, in televisione o nel doppiaggio. Tuttavia, la decisione di Rizzoli ha suscitato un sentimento di critica, alimentato dalla diffusa presenza degli influencer nel mondo editoriale. Questa presenza, secondo alcuni, ha portato addirittura a una sorta di “fast fashion” dell’editoria, con libri più o meno autobiografici pubblicati al solo scopo di soddisfare rapidamente la domanda dei fan degli influencer e di generare profitti facili.

Un articolo di The Guardian di agosto 2023 aveva già evidenziato come il fenomeno degli influencer editoriali stia diventando sempre più diffuso e potente, non solo in Italia, spingendo le case editrici a cercare collaborazioni con figure di spicco su piattaforme come TikTok e YouTube. Secondo le statistiche fornite dall’AIE (Associazione Italiana Editori) sull’andamento positivo del mercato e i dati dell’ANSA, il mercato dei libri consigliati dagli influencer ha registrato un aumento significativo nelle vendite negli ultimi due anni, dimostrando l’efficacia di tali partnership.

La decisione di Rizzoli potrebbe essere vista come un investimento nel futuro, riconoscendo la capacità di Bulla di coinvolgere il pubblico target e generare vendite. In effetti, molte aziende stanno sempre più sfruttando gli influencer per promuovere i loro prodotti, considerandoli come veri e propri professionisti del marketing digitale.

La reazione negativa alla nomina di Megi Bulla, tuttavia, è frutto di una scarsa memoria generale: altri influencer, come Ilenia Zodiaco e Matteo Fumagalli, hanno precedentemente collaborato con case editrici o realtà editoriali pur non essendo formati tecnicamente su questo settore, dimostrando perciò in tempi non sospetti che questo fenomeno non è un caso isolato ma piuttosto un trend in crescita. Questi influencer, a differenza di ciò che potrebbe apparire a una visione superficiale, portano valore aggiunto a uno dei mercati più forti dell’industria culturale e il loro ruolo non consiste solo nell’apparire davanti a una telecamera, ma significa possedere competenze trasversali richieste da aziende che desiderano costruire una presenza online forte, distintiva e professionale.

UN MASTER PER L’INFLUENCER MARKETING

Cosa significa, quindi, fare l’influencer? Ormai questo è un termine ombrello per tutta una serie di attività che non si limitano solo ad unboxing e recensioni ma che racchiudono skills che possono richiedere anni di sviluppo e perfezionamento. Al di là di polemiche e casi specifici con scandali annessi, checché ne pensino i detrattori, fare l’influencer è diventato a tutti gli effetti un lavoro.

Le aziende che già hanno collaborato con successo con gli influencer e le loro agenzie sanno perfettamente che tale mestiere non è da sottovalutare e che, anzi, serve una certa preparazione che va oltre la passione per un settore specifico. Non solo: l’esistenza stessa dell’influencer ha generato la nascita di altre figure professionali, come il Talent Manager, di hub e ambienti dedicati e di strategie che ne prevedano la formazione e poi l’impiego in modo innovativo.

Proprio la formazione ora ha un ruolo fondamentale, tanto che IULM e Stardust hanno annunciato recentemente il Master in Influencer Media Marketing . L’intenzione di un simile percorso formativo è di intercettare i bisogni delle aziende e degli influencer stessi per accompagnarli in un percorso professionalizzante.

Stardust è conosciuta per essere una Creative Media Company che prende sotto la propria ala giovani talenti e li inserisce nella propria academy, un contesto creativo e specializzato che fornisce tutte le conoscenze necessarie per rendere professionali gli influencer di domani.

Questa intersezione tra il mondo accademico e quello aziendale è la dimostrazione di quanto la figura dell’influencer ora possa fare la differenza nella comunicazione con il consumatore e condizionare le sue scelte, facendo della loro formazione professionale un investimento cruciale.

Mentre alcuni potrebbero ancora guardare con scetticismo i corsi professionalizzanti per gli influencer, è innegabile che stia avvenendo una trasformazione nel mondo del lavoro digitale. L’importanza sempre maggiore degli influencer sta ridefinendo il panorama della comunicazione e del marketing, portando a una fusione con l’ambito della formazione per supportare coloro che aspirano a intraprendere queste nuove e dinamiche professioni. La risposta dei giovani quando si tratta di definire il proprio futuro potrebbe ora includere l’aspirazione a diventare influencer, segnando un cambiamento significativo nelle prospettive di carriera nel contesto digitale.

 

Alessia Trombini

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