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Pinterest, il social più snobbato perfetto per acquisire visibilità

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Come si suol dire, l’occhio vuole la sua parte e questo vale anche per le attività di marketing online. Mentre quasi tutti si concentrano sui noti giganti come Facebook, Instagram e TikTok, in molti ancora sottovalutano il ruolo di una piattaforma come Pinterest.

Dal potenziale enorme per branding, generazione di lead e aumento della visibilità, Pinterest nasce come aggregatore di contenuti visivi ma oggi è il social per eccellenza per quei brand che devono fare affidamento in modo particolare sul lato visual. Eppure, almeno in Italia, Pinterest si trova al nono posto tra i canali di marketing più usati (fonte: WeAreSocial 2019), nonostante possa offrire un’opportunità unica per connettersi con un pubblico interessato e diventare la chiave per migliorare un business sotto diversi aspetti, compreso quello della vendita.

 

PINTEREST E LE SUE BOARD

Pinterest, così come Instagram, è una piattaforma di social media incentrata sull’aspetto visuale. Si possono “pinnare” sia video che immagini e gli utenti possono creare “board” per organizzare e condividere questi “pin”, che possono consistere in foto, grafiche, idee, schede prodotto e molto altro. Per un utente qualsiasi le bacheche diventano come dei quadri dei desideri online, dove può scoprire e salvare i contenuti che più lo ispirano.

Con oltre 450 milioni di utenti attivi mensili in tutto il mondo, di cui il 60% composto da donne, il 40% di crescita di utenti uomini e il 35% in più appartenenti alla fascia generazionale dei millennial, Pinterest offre un pubblico vasto e diversificato, estremamente facile da raggiungere per i brand che vogliono farsi notare al momento giusto.

Vi sono delle regole da seguire per ottenere la visibilità desiderata, ma non così stringenti a causa di algoritmi più o meno segreti come quelli di TikTok e Instagram, cosa che consente un largo margine di creatività, il fulcro principale di questa piattaforma.

Le possibilità divengono potenzialmente infinite e ci si può concentrare su più obiettivi in contemporanea e senza il timore di danneggiare contenuti pubblicati precedentemente.

 

FARE BRANDING SU PINTEREST

Sappiamo tutti che creare una presenza visuale accattivante è un passaggio necessario per qualsiasi brand che desideri essere ricordato. Uno degli aspetti più interessanti di Pinterest è che metterà in primo piano fin da subito l’immagine visiva con la personalizzazione del profilo con un’immagine di copertina, una foto del profilo e una breve descrizione. Se questi elementi rappresentano chiaramente il brand e catturano l’attenzione dei visitatori, uno dei primi step fondamentali su Pinterest è stato fatto.

Questo social, infatti, “ragiona” molto più secondo dettami SEO, quindi è importante che il nome del brand così come le parole chiave che lo identificano siano evidenti, chiari e accompagnati dalle keyword con cui ci si vuole posizionare. Queste infatti si ripeteranno più o meno ovunque nella propria bacheca: nei titoli e nelle descrizioni dei Pin che si andranno a creare e pure nelle grafiche.

Nelle cosiddette board di Pinterest si possono poi organizzare i vari Pin secondo un argomento specifico del macro-tema legato al proprio brand: ad esempio, se il business è nell’ambito della moda sostenibile, si potrebbero avere board dedicate a idee di outfit ecologici, tipi di tessuti sostenibili creati da materie prime particolari e così via. Saranno questi contenuti a essere salvati e pinnati in altre bacheche dagli utenti, se sufficientemente coinvolgenti e utili. Poiché questo dovrebbe essere l’obiettivo, in modo tale da ottenere ulteriore visibilità e quindi raggiungere persone interessate e in target, tali contenuti possono variare da semplici immagini a tutorial, guide e ispirazioni di vario genere.

 

GENERAZIONE DI LEAD, TRAFFICO E ACQUISTI SU PINTEREST

Come si è già intuito, Pinterest può essere un ottimo strumento per la generazione di lead o conversioni in termini di acquisto. I contenuti magnete incentrati proprio su questo, come guide, checklist o e-book, o i prodotti veri e propri di un business possono riscontrare grande successo attraverso la promozione sulle board della piattaforma. Tramite la barra di ricerca si possono anche fare ricerche per capire cosa attira di più i nostri utenti target, dal punto di vista estetico, così da adattarsi di conseguenza nella creazione del Pin.

Come tutte le altre, anche Pinterest offre poi degli strumenti pubblicitari dedicati per indirizzare annunci specifici ma i risultati si possono ottenere facilmente anche in organico. L’elemento imprescindibile, ancor più dei social appartenenti a Meta ad esempio, è la costanza: su Pinterest si favorisce la pubblicazione di più contenuti al giorno, che potrebbero anche promuovere la stessa offerta ma in modo diverso, in base al bisogno scatenato nell’utente e alla grafica usata, elemento sempre centrale.

 

IL SEGRETO DELLA FORZA DI PINTEREST È LA SUA INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Pinterest è dotato di una tecnologia impareggiabile, estremamente incentrata sulla fotografia e le immagini: con la sua ricerca visiva, ad esempio, è possibile individuare da un’immagine di partenza altri risultati che propongano qualcosa di simile, quindi i propri Pin potrebbero apparire ed essere proposti anche in questo modo all’utente. L’80% degli utenti utilizza questo metodo di ricerca, facilitando anche il processo di un possibile acquisto.

Altre due funzioni dell’IA di Pinterest, infatti, sono Shop the look e Lens your look, che analizzano la foto di qualcosa che già si possiede e così ripropone prodotti consigliati e affini e questo può funzionare per settori specifici come abbigliamento, interior design, makeup e simili ma perfino per piatti vari con le loro ricette. Il tutto permettendo, poi, di aprire il link del Pin di nostro interesse e acquistare immediatamente.

Insomma Pinterest è la piattaforma di social commerce migliore per dare visibilità a prodotti e servizi e le loro modalità di fruizione, ancora più di Instagram o TikTok che ancora non hanno integrata una simile accuratezza e comodità nella ricerca e nell’acquisto diretto.

 

PERCHÉ MOLTI BRAND NON SONO PRESENTI SU PINTEREST?

La domanda sorge spontanea, dopo quanto visto e soprattutto considerando dati come la durata di “vita” di un pin rispetto a un post di Facebook o Instagram: un Pin può essere ancora rilevante ed essere proposto agli utenti per circa 3 mesi e mezzo, con un impatto nettamente superiore a qualsiasi post.

Una possibile risposta, la più ovvia, è che Pinterest richiede la costanza di cui abbiamo accennato prima e, soprattutto, molta pazienza. Il traffico che genera, per quanto alto, non viene subito pareggiato dall’aumento di acquisti o download di risorse, il che significa che rallenta almeno in parte il percorso dell’utente attraverso il funnel di marketing. È chiaro che le aziende vogliono investire in qualcosa che dia loro risultati tangibili il prima possibile.

Un altro motivo è che per molti Pinterest rimane un po’ incomprensibile, specialmente in Italia. Siamo abituati ad avere a che fare con Facebook e Instagram e ci stiamo appena adattando a TikTok, che a sua volta ha regole diverse. Pinterest, d’altro canto, non è considerabile un social network come questi: le community nascono e crescono condividendo nelle board contenuti che appartengano a un interesse comune, a cui si contribuisce con i propri pin in modo completamente diverso da quello che avviene, ad esempio, nei gruppi Facebook; perciò non si creano relazioni vere e proprie tra i “pinner”, nemmeno se diventano “Pinterest Influencer”, perché l’idea generale è quasi sempre quella di ispirare e aggregare informazioni in un unico posto, piuttosto ordinato e organizzato, che poi consenta di ritrovare facilmente quel contenuto ed eventualmente visualizzarlo esternamente (sull’e-commerce dove viene venduto o sul blog in cui se ne parla nel dettaglio).

Per via di queste dinamiche, è evidente che Pinterest venga escluso dalle strategie dei brand soprattutto perché non sembra consentire la creazione di una community ed è proprio qui l’errore: Pinterest va usato per raggiungere altri obiettivi che, come abbiamo visto, consistono soprattutto nell’aumentare la visibilità, la reputazione o il flusso di utenti verso il canale principale.

 

CONCLUSIONE

Pinterest potrebbe non essere la piattaforma adatta per ogni brand o azienda, ma sicuramente in Italia sono molte quelle che potrebbero testarne le potenzialità per migliorare la propria brand awareness, accrescere il proprio traffico o le vendite. L’approccio deve essere sempre strategico ma, con l’uso delle funzionalità offerte dalla piattaforma, è possibile ottenere risultati significativi che durino a lungo.

Nei tempi più recenti, inoltre, la piattaforma sta cercando di attirare sempre più creator e talent, specialmente con un target alle generazioni Millennial e Z, per cui stanno venendo implementate tante nuove funzioni per innalzare la qualità visiva dei pin: nuovi strumenti e funzioni, come la registrazione ed editing di video per un massimo di 20 pagine di contenuti, il voice over e la musica, un numero maggiore di bozze da salvare, tag e sticker.

Tutto quel che chiede Pinterest, poi, è di riconoscere e abbracciare la propria identità, sia visiva che valoriale, in modo coerente e dedicarcisi appieno, perché sarà quella a parlare molto più di una qualsiasi caption.

 

Alessia Trombini

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