Apro il 2020 con un post sull’influencer marketing, in particolare quello effettuato con il supporto di “normalissimi” utenti, quindi con una base di follower piuttosto bassa, ma nello stesso tempo estremamente targettizata.

Ne ho parlato anche sul post di Talkwalker dedicato alle tendenze dei social media con le seguenti parole.

L’influencer marketing è da anni il perno di molte strategie social con l’utilizzo di macro, micro e nano influencer.

Ma il vero contenuto, quello più naturale, è quello prodotto dagli utenti.

I marketers di avanguardia, sfruttando piattaforme specializzate, possono reclutarli con sistemi di advocacy e networking, e iniziare a coinvolgerli in maniera attiva e coordinata all’interno delle loro strategie.

Lo scorso anno avevo evidenziato i nano influencer, quest’anno ho appositamente volato ancora più basso, un po’ per provocazione, un po’ perché ci credo veramente.

L’influencer marketing è sicuramente all’apice della sua diffusione, perché tutti vogliono fare gli influencer, perché gli addetti al marketing hanno spostato enormi budget verso tale nuovo intermediario.

Così tutti sono divenuti influencer, tutti ricercati dai marketer che devono, giustamente, spendere nel modo migliore il budget a loro disposizione.

Per contrastare i rischi dell’influencer marketing dovuti a follower e engagement gonfiati, le aziende si devono spostare, per necessità, dai macro influencer e celebrità, verso un livello più basso (micro, nano) che offrono comunità coinvolte in quanto è realmente possibile che “conoscano” di persona l’influencer di turno.

Pertanto i marketers dovranno necessariamente dotarsi di tanta pazienza, poiché non sarà affatto facile gestire tali piani di advocacy e networking. Gestire i contatti con tali utenti, poco abituati a intrattenere rapporti con un’azienda (una cosa è dire “voglio fare l’influencer”, un’altra è farlo davvero), potrebbe essere il vero ostacolo a questa iniziativa, che però può portare a risultati veramente interessanti, e sarà proprio il superamento di tale intralcio la reale sfida.

Enzo Rimedio

I marketers devono imparare a reclutare gli utenti, con sistemi di advocacy e networking, e iniziare a coinvolgerli in maniera attiva e coordinata all’interno delle loro strategie.
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Di Enzo Rimedio

Esperto in comunicazione digitale, giornalista, associato FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), PRSA (Public Relations Society of America), AISM (Associazione Italiana Sviluppo Marketing), SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori). Autore del libro “Digital PR”. Mi occupo di consulenza strategica e di innovazione, digital PR, digital marketing, media relations, media intelligence, web reputation, digital content. Racconto le mie esperienze nel blog SOS Digital PR. Sono responsabile della comunicazione digitale di Miss Italia e ricopro ruoli analoghi per diverse altre aziende. Ho fondato Digitalk PR, studio specializzato in digital communication, e sono partner di alcune agenzie di comunicazione e media intelligence. Insegno, e ho insegnato, in scuole di specializzazione e università. Sono personal consultant di blogger e social influencer. Negli ultimi anni ho presenziato in qualità di speaker ai seguenti eventi: Social Media Summit, Digital Innovation Days, IAB Forum, SMAU, Forum della Comunicazione, Deegito, Social Media Strategies, FERPI conference, Assemblea Annuale ANCI.