Da oggi, la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica per determinare l’impatto che potrebbe avere una concessione dei diritti connessi agli editori sull’intero settore editoriale, sui cittadini e sulle industrie creative correlate, fermo restando che le necessità e le priorità di un intervento della UE sono diverse per la stampa rispetto ad altri settori dell’editoria.
In tale annuncio è possibile notare che gli aderenti al questionario sono di fatto un po’ tutti e non solo i soggetti coinvolti nel business dell’editoria e dell’economia digitale:
• Stati membri e Autorità Pubbliche
• Autori (scrittori, giornalisti, fotografi professionisti, artisti visivi, architetti, ecc)
• Editori di stampa e di altri contenuti
• Biblioteche ed altre istituzioni culturali
• Fornitori di servizi online
• Proprietari o gestori di opere realizzate per essere fruite in luoghi pubblici
• Mondo accademico e ricercatori
• Consumatori, utenti finali e cittadini
La FIEG, dal suo canto, con un proprio comunicato stampa, apprezza l’avvio di tale consultazione, che rappresenta, per la Federazione, un importante passo in avanti per il riconoscimento anche a livello europeo di un “diritto connesso” in favore degli editori di giornali, oggi più che mai necessario per affermare il ruolo e il valore della stampa nell’ambiente digitale.
Maurizio Costa, Presidente della FIEG, ha così dichiarato “È un segnale importante di attenzione verso il nostro settore che consentirebbe di armonizzare a livello europeo le singole normative nazionali, attualmente divise tra Paesi come l’Italia che già riconoscono pienamente tali diritti agli editori e Paesi in cui tale riconoscimento invece manca, con effetti indubbiamente positivi in termini di efficacia ed effettività della tutela del diritto d’autore online in campo editoriale”.
In Italia, va rammentato, che dei diritti d’autore già beneficiano i produttori di fonogrammi, le case discografiche e le emittenti radiotelevisive per quello che sono i diritti di riproduzione, distribuzione e comunicazione al pubblico, tutto gestito dalla SIAE.
In una nota congiunta, le associazioni europee dell’editoria sostengono il ruolo centrale che gli editori di quotidiani e periodici hanno avuto, ed hanno tuttora, nel finanziamento della pubblica informazione, della creazione e della distribuzione di una pluralità di contenuti giornalistici ed informativi di alta qualità, in tutti i formati, sia cartacei che digitali.
Da ricordare, inoltre, che la FIEG è fortemente impegnata nella tutela del diritto d’autore, anche online, sia con azioni di contrasto ai fenomeni di pirateria digitale, sia con iniziative di sensibilizzazione e valorizzazione dei diritti di riproduzione e distribuzione sui contenuti editoriali, ad esempio tramite il Repertorio Promopress, relativo, ma non solo, per le rassegne stampa.
La Federazione, inoltre, specifica che il riconoscimento anche a livello europeo di tali diritti in favore degli editori di giornali non avrebbe alcun impatto negativo sui rapporti contrattuali esistenti tra editori e giornalisti, nonché sulla facoltà dei lettori di condividere liberamente articoli, come avviene già oggi, oltre al fatto che tali diritti non entrano in conflitto con le eccezioni previste dalla legge sul diritto d’autore, tra cui quella per l’insegnamento, la ricerca e l’utilizzo privato.
Sul fronte delle aziende produttrici di rassegna stampa, per voce di una delle associazioni di categoria, la UNIRASS, non è tardata una propria nota, ripresa da alcune agenzie, nel quale si ribadisce di non essere mai stata contraria al riconoscimento agli editori di un equo compenso per l’utilizzo dei loro contenuti, purché regolamentato ed uguale per tutti gli operatori del settore delle rassegne stampa e non come oggi è previsto dalla contestata licenza Promopress/FIEG (di questa diatriba ne avevo già parlato in un altro post).
La Commissione Europea valuterà, al termine della consultazione, prevista per il 15 giugno, l’inserimento di uno specifico diritto connesso per gli editori di giornali nell’ambito di una più ampia riforma sul diritto d’autore.
E noi cittadini ed addetti ai lavori staremo ad aspettare…
Enzo Rimedio